CorSera: “Il Molise paga meglio dello Stato di New York”

La notizia non desta scalpore, ma forse ancor più arroventa gli animi di quei cittadini che degnamente e onestamente ogni giorno lavorano per migliorare le proprie condizioni di vita.

Nell’articolo del Corriere della Sera a firma di Gian Antonio Stella (quello del libro “La Casta” per intenderci), il giornalista fa una disamina degli stipendi lordi e netti degli amministratori locali statunitensi e dei colleghi italiani. Ne esce fuori un primo dato che ha dell’incredibile, se si considera la vastità territoriale degli Stati Uniti d’America e il nostro piccolo Molise. Mentre il Governatore dello Stato di New York, il Democratico Andrew Cuomo, percepisce un reddito lordo di 10.612 €; un semplice Consigliere regionale del Molise, per esempio, al netto delle imposte dovute arriva ad intascare ogni mese 10.255 €. Sorge subito una domanda spontanea: ma non è che tutti vogliono fare le primarie o comunque cercare un posto al sole, un taglio del nastro, una foto in una cerimonia più o meno istituzionale per arrivare a fare “bingo” ad oltre 10.000 € al mese? 

Di seguito si allega l’articolo citato, sperando che dietro queste enormi cifre che i cittadini pagano per le indennità di funzione si possa fare realmente il bene dell’Italia… (CORSERA)

ACQUA PUBBLICA: IL MOLISE DOPO IL REFERENDUM

Pubblichiamo di seguito una riflessione del Sindaco di Jelsi sul tema dell’acqua all’indomani del Referendum abrogativo che ha visto milioni di italiani alle urne lo scorso 12 e 13 giugno 2011.

“Nel recente referendum sull’acqua i cittadini molisani hanno voluto esprimere inequivocabilmente, in sintonia con la tendenza nazionale, la ferma volontà che la gestione di questo bene prezioso permanga nell’ambito della sfera pubblica. Questa circostanza impone, con ancora maggiore urgenza, una seria riflessione sul futuro che questa risorsa dovrà avere nella regione Molise,  anche nel nuovo contesto di attuazione della riforma federale dello Stato.

Più o meno tutti in Regione hanno salutato con grande favore l’esito del referendum, anche chi, invero, alla vigilia non ha espresso alcuna indicazione al proprio elettorato di riferimento.

Ma oggi ciò che più conta è che si proceda celermente ad indicare sul piano normativo la strada che si intende percorrere, per giungere al miglior assetto pubblico di governance della risorsa idrica regionale.

Oggi più che mai, anche a seguito del trasferimento delle funzioni in materia dai Comuni alla stessa Regione, questo onere deve essere assunto dall’Amministrazione Regionale, che dovrà anche essere attenta a creare le condizioni per la più ampia partecipazione delle realtà locali e dei cittadini alle decisioni.

Su tale tema non è superfluo ricordare che nell’ambito della riforma dettata dalla legge Galli del ’94, totalmente recepita dal Decreto Ambiente e dalla normativa regionale, i Comuni, negli ultimi anni consorziati nell’Autorità d’Ambito (AATO), hanno alacremente lavorato per giungere in tempi rapidi all’affidamento del servizio idrico integrato (l’insieme dei servizi di distribuzione dell’acqua, della fognatura e della depurazione) sull’intero territorio regionale, varando una serie di provvedimenti anche di carattere programmatorio (Piano Stralcio, Piano d’Ambito), in verità solo in piccola parte accolti nell’ambito dei finanziamenti che la Regione ha erogato nel corso del tempo per i pochi interventi sulle reti idriche comunali. Val la pena di ricordare che la gran parte dei finanziamenti nazionali e regionali del settore idrico si sono resi disponibili proprio a seguito di questo grande impegno profuso da tutti gli amministratori locali.

Da ultimo la Regione, con la legge n. 8 del Marzo 2009 ha stabilito la soppressione dell’AATO, avocando a se ogni competenza in materia, con la previsione di un arco temporale di 6 mesi dall’approvazione dello stesso provvedimento per giungere alla disciplina della forma di gestione del servizio.

Sono trascorsi ormai più di due anni dall’approvazione della legge regionale e nulla si è mosso: i Comuni rimangono nell’attesa che si proceda in tempi rapidi all’affidamento del servizio, anche con il loro coinvolgimento tramite l’istituzione del previsto Comitato d’Ambito, per dar vita ad una gestione efficiente, efficace, sostenibile e quanto più possibile economica per l’intera comunità molisana.

Deve cessare il periodo in cui gli enti locali sono stati lasciati quasi sempre soli ad affrontare le problematiche  della gestione delle reti idriche di distribuzione interne, vero punto debole della catena che porta l’acqua agli utenti. Le reti comunali hanno perdite a volte rilevanti perché i comuni non hanno la capacità finanziaria per intervenire con manutenzioni straordinarie costosissime ed oneri di gestione complessivi molto elevati. Al tempo stesso sono spesso individuati quasi come i terminali che non funzionano o dilapidano, mentre già da anni hanno presentato una programmazione degli interventi fatta dal basso, da chi vive i problemi, come detto quasi totalmente ignorata e dimenticata.

La strada prioritaria per una ottimale gestione del servizio idrico integrato non può che essere quella di coinvolgere i comuni, e fare della loro esperienza sul campo uno dei punti di forza del percorso di ottimizzazione della risorsa a beneficio dell’intera collettività molisana.”

Incontro a difesa della libertà di informazione e contro le intimidazioni

Cari tutti,

dopo i vergognosi attacchi, le minacce esplicite e le intimidazioni nei confronti di Michele Mignogna, cronista che si è occupato delle inchieste più delicate e scottanti nella nostra Regione denunciando il malaffare e le infiltrazioni della malavita nel Molise, Libera si mobilita accanto alla società civile e a tutti coloro che con attenzione e sensibilità gli hanno inviato messaggi di sostegno.

Ora chiediamo a tutti di dare un segnale concreto per la libertà di informazione e per essergli vicino. Troviamoci tutti lunedì 27 alle ore 18:00  in Piazza Vittorio Emanuele a Larino per manifestare, con la nostra presenza (più numerosa possibile) che ci sono persone che non abbassano lo sguardo di fronte alle ingiustizie.

Diffondete il più possibile questo messaggio ai conoscenti, agli iscritti delle vostre associazioni, agli amici e collaboratori. Sarà data, a conferma della libertà di espressione, la possibilità a tutti di intervenire ed esprimere la propria opinione!

Grazie a tutti.

Libera Molise

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Lettera aperta di “un’anestesista infame”

In questi anni nella nostra Regione il “cancro” più vasto è senza dubbio nel campo della sanità, dove le “metastasi” si celano dietro grossi interessi economici, nel ricatto e nel clientelismo a tutti i costi. Lo scambio del diritto con il favore a danno di tutta la collettività e l’aumento vertiginoso dei costi della sanità a discapito dei territori e dei cittadini molisani per servizi sempre meno efficienti, ricorrendo di fatto alla sanità convenzionata (quella privata pagata dal pubblico), perchè le liste di attesa sono senza fine e perchè la sanità privata convenzionata è in mano ai soliti noti che poi si mettono a disposizione nel momento del bisogno. L’Associazione Libera vuole denunciare questo modo di gestire il bene pubblico e rimettere al centro della discussione una vera riorganizzazione del personale a tutti i livelli, nel rispetto dei diritti sindacali, nella riorganizzazione generale delle strutture presenti sul territorio.

Di seguito la lettera provocatoria del Dott. Frittella, medico anestesista dell’O.C. San Timoteo di Termoli, il quale denuncia la carenza di attenzione verso il “vero motore” della sanità, ossia tutti i medici dei reparti, infermieri professionali tecnici dei laboratori e ausiliari. 

Io,  Anestesista infame

 

Ho letto con piacere le parole di solidarietà del Segretario Regionale FIMMG, Dott. Totaro, anche per la chiarezza con cui ha illustrato la nostra situazione. Lo ringrazio a nome di tutti gli Anestesisti del S. Timoteo! E benissimo ha fatto a sottolineare come noi tutti siamo solo un elemento nella costellazione dell’Area Critica. Voglio ricordare anche i Cardiologi, i Neonatologi, i Nefrologi, i Colleghi del Pronto Soccorso e tutto il Personale dell’Assistenza, compresi Infermieri ed Ausiliari! Il motore della Sanità siamo noi. I Medici di tutte le Specialità ed i loro Collaboratori! La caccia alle streghe serve solo ad uno scopo: distogliere l’attenzione dal fallimento di questa presunta aziendalizzazione della Sanità. Presunta perchè non attuata, non perchè manchevole di contenuti. Semplicemente è stata “agita male”. La filiera della diagnosi e cure è un settore fortemente tecnicizzato, vale a dire che vi girano soldi grossi! E allora…

Il vero management è quello che, fatto il rapporto tra entità dei costi e qualità del prodotto offerto, poi decide, progetta e investe di nuovo. Pochi a decidere, qualificati, e molti a produrre. Invece la Sanità attuale è composta da un esercito al contrario: tanti generali e colonnelli, mentre i soldati sono insufficienti e male armati. Infatti va sempre peggio. Allora bisogna approfittare quando c’è “un mostro da sbattere in prima pagina !”. Soprattutto perchè il Medico dell’Area Critica ha poco tempo da perdere, deve pensare alla vita della gente e non ha tempo per le chiacchiere. Di quelli che s’indignano, quanti hanno i nostri ritmi di lavoro? Quanti rischiato la loro incolumità personale per gli altri? Noi lo facciamo. Lo fanno anche Carabinieri, Poliziotti, Vigili del Fuoco, Finanzieri e tanti altri. Ne conosco tanti e quando s’indignano, lo fanno per motivi reali, simili ai nostri. Per cui vi svelo un segreto. Alle soglie dei 60 anni mi sono rotto di fare 50 – 60 ore di lavoro a settimana. Quest’anno voglio prendere un po’ di sole anch’io. Le spalle scricchiolano quando le muovo e so che mi farà bene. Voglio fare lo struscio di sera per il corso con i miei amici. Mi rimproverano continuamente di essere sparito dalla circolazione. Soprattutto voglio giocare con mio nipote, prima che cresca e io diventi vecchio!  Voglio portarlo al mare e fargli fare i tuffi come facevo con suo padre quand’era piccolo. Non me lo merito?  Io dico di si! In fin dei conti sono un uomo come gli altri…

Per questo voglio riposarmi. Voglio lavorare solo 38 ore a settimana! E dite pure di me che sono un infame!

 

Dott. Filippo Frittella

Consigliere Nazionale ANAAO – ASSOMED per il Molise

Laboratorio ARPA: intervento del Presidio LIBERA di Termoli

Ci si trova in un momento di seria difficoltà, ancora inebriati dall’onda lunga della vittoria referendaria e dal senso di appartenenza ad un Paese che si risveglia ambientalista e preoccupato per il territorio che i nostri figli ci hanno prestato e ci si pone dinanzi la necessità di porre l’attenzione ad alcune notizie che in prima battuta sono passate in sordina.

Il laboratorio dell’ARPA a Termoli chiude per essere trasferito in toto a Campobasso. La notizia è apparsa nei giorni precedenti ed è passata come una meteora, ma come le meteore ha lasciato un segno. Un segno di preoccupazione. E’ immediato il confronto con gran parte delle Regioni dove si è preferito seguire una distribuzione capillare delle strutture operative sul territorio. Le Agenzie Regionali per la tutela dell’Ambiente, infatti, hanno come compito istituzionale quello di difendere la salute della popolazione e garantire la sicurezza ambientale del territorio. Solo nella Regione Veneto, per esempio, sono presenti 8 laboratori oltre a numerose strutture operative ed amministrative.

Il problema della copertura non è solamente un fatto geografico. Potrebbe essere una garanzia di monitoraggio in tempo reale di un territorio, quello Basso molisano in particolare, caratterizzato da un’area industriale con insediamenti a rischio di incidenti rilevanti che necessitano di controlli ed analisi immediate.

E se dovessero ripetersi quei fenomeni “rari”, ma non impossibili di sversamenti sui canali che portano le acque fino al mare, quale fenomeno potrebbe essere monitorato dopo 2 ore dall’evento? (le 2 ore sono calcolate solo sulla base dei tempi di percorrenza media andata e ritorno della S.S. “bifernina”).

E la costa molisana che d’estate si popola di un flusso considerevole di persone e che pretende di essere “bandiera blu”? Non merita un monitoraggio ed una protezione più consona alla potenziale estesa esposizione legata ad un elevato affollamento delle coste?

Vogliamo essere cittadini consapevoli e partecipare alla gestione del bene comune: la tutela ed i controlli del territorio devono essere efficacemente svolti dagli Enti che istituzionalmente sono deputati a svolgere tale compito. Se ogni cittadino si occupasse della tutela “fai da te” regnerebbe il caos!

Noi cittadini possiamo pretendere una migliore gestione del territorio, ripartendo proprio da quei 4 Sì che domenica e lunedì hanno fatto esprimere milioni di italiani che vogliono un ambiente più sano, una gestione partecipata e coinvolta dei beni comuni ed una giustizia uguale per tutti.

Solidarietà all’amico e giornalista Michele Mignogna

“Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” è nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. E’ notizia recente delle ripetute minacce che hanno colpito il nostro amico del Presidio di Larino, Michele Mignogna a causa della sua passione per la sua professione e per il diritto di cronaca. Egli, con coraggio, determinazione e senza condizionamenti sta portando avanti alcune indagini che hanno messo in evidenza la presenza di evidenti fenomeni di infiltrazione mafiosa in Molise. Gli uomini di valore non devono essere lasciati soli, tale messaggio è venuto forte nel nostro recente incontro sulla giustizia: le minacce sono un tentativo di intimidazione che dimostrano quanto vicino alla realtà dei fatti Michele si sia spinto!!! Il sostegno e la solidarietà sono un dovere per una associazione che porta nel suo titolo… nomi e numeri contro le mafie… e che ha tra i principali obiettivi quello di promuovere legalità e giustizia… ma il nostro sostegno non deriva dal senso del dovere, ma da un debito di gratitudine verso un amico che si è impegnato in prima persona per mettere in evidenza il marcio che si è infiltrato profondamente nel nostro territorio e ci fornisce una opportunità per conoscere e partecipare. Perché cambiare si può.

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Libera Giustizia: oggi a Termoli il convegno in Sala Consiliare

Libera, Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie ha organizzato un incontro sul tema della Giustizia, in vista del voto sui quattro Referendum del prossimo 12 e 13 giugno.

L’incontro si terrà presso la Sala Consiliare del Comune di Termoli a partire dalle ore 17 del giorno 23 maggio 2011.

Interverranno il Prof. Marco Olivetti, docente di Diritto Costituzionale e il Dott. Roberto Veneziano, GIP del Tribunale di Larino. La manifestazione vuole approfondire i temi costituzionali e dare un contributo accrescitivo e formativo ai partecipanti. Sarà, inoltre, l’occasione per discutere e confrontarsi sui temi referendari, che vede proprio tra i quattro quesiti uno riguardante la giustizia circa il tema del legittimo impedimento.

Hanno contribuito all’organizzazione la CGIL Molise, 2 sì per l’Acqua Bene Comune, Rete studenti, Comitato Precari, Fondazione Lorenzo Milani, La Fonte, Lega Ambiente, Baobab, Agesci, Il Noce, Larino Viva, Pax Christi, Cose dell’altro mondo, Comitato “voci libere”.

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Salvi i principi dell’art. 3 della Costituzione italiana

Con un atto dovuto a tutti i cittadini italiani, la Consulta della Corte Costituzionale ha riportato in primissimo piano quell’art. 3 della Costituzione italiana che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Possiamo ancora affermare che il principio di uguaglianza dinanzi la legge è privilegio e garanzia di tutti e non solo di chi si dichiara “un perseguitato della giustizia”, evidentemente solo per scappare di fronte le responsabilità personali. Ci auguriamo che questo Governo non metta sotto scacco i 12 principi fondanti della Carta Costituzionale attraverso una strampalata quanto delicata riforma costituzionale e si ponga sempre arbitro di fronte l’operato della Magistratura. Certe tipologie di dichiarazioni rilasciate pubblicamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri non sono degne di un Paese civile, anzi delegittimano e indeboliscono l’autonomia della stessa Magistratura, sancita tra l’altro dalla nostra Costituzione.

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Favorevoli all’attivazione del Registro dei Tumori

L’Associazione Officina delle Buone Pratiche non solo concorda con la mozione urgente presentata dai consiglieri comunali del gruppo  “Noi Molise” e protocollata in Comune a Termoli alla fine di Dicembre scorso; mozione che chiede al Sindaco di attivarsi per l’attivazione del Registro dei Tumori.

Auspica che tutti i gruppi presenti in Consiglio Comunale si attivino per aderire o presentare analoga mozione.

Da molti mesi la popolazione del Basso Molise e in particolare quella di Termoli, assiste con preoccupazione ad una escalation di notizie riguardanti le aggressioni all’ambiente e alla vita quotidiana e civile;affare Cosib, smaltimento sui terreni di rifiuti di tutti i tipi,inquinamento del Lago di Guardialfiera e moria improvvisa di grandi quantità di carpe, divieto di utilizzazione dell’acqua per uso potabile, scarichi in aria della turbogas e delle industrie chimiche; aggiungiamo il pregevole studio presentato a Settembre dalla Fondazione Don Milani, con il quale si evidenziavano strette correlazioni tra ambiente, tumori e insediamenti sul territorio.

Non possiamo più assistere passivamente, ignorando o peggio sottovalutando la catena che lega tutti questi episodi e altri che sono avvenuti nel recente passato altrettanto preoccupanti.
La salute dei cittadini molisani e dei cittadini termolesi non ha colore partitico, ma deve unire le forze disponibili a una battaglia seria e concreta per far emergere tutta la verità, per colpire tutti i responsabili di danni così gravi, per individuare strumenti adatti a diagnosticare le patologie serie che interessano gli abitanti del Molise e programmare interventi di cura e prevenzione.

Riteniamo quindi che il “Registro dei Tumori” venga realizzato in tempi rapidi, per poter con certezza individuare numero di malati colpiti, le tipologie, le morti avvenute per tale causa.

Sono utili informazioni certe e provenienti da fonti ufficiali e autorevoli, ad evitare che demagoghi di mestiere e inquinatori di verità alzino inutili polveroni, che rischiano di distrarre dai problemi reali.

Come Associazione auspichiamo inoltre che il Consiglio comunale di Termoli convochi  in tempi brevi una Conferenza-Convegno, con specialisti di questa materia, al fine di fornire una corretta informazione e invitando anche chi esperienze analoghe ha concretizzato in altri territori.

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Giovane studentessa di Termoli intervistata sul “Fatto Quotidiano” di Padellaro

Luna Mezzanotte studentessa fuori sede di Termoli emigrata a Torino ed iscritta alla Facoltà di Lingue Orientali è stata intervistata dal Fatto Quotidiano. La ragazza ventiduenne ha spiegato come il Governo regionale guidato dal leghista Cota ha tagliato del 30% le borse di studio erogate dall’Ente subregionale EDISU minacciando, come più volte il Governatore ha tenuto a sottolineare, di destinare i fondi ai soli studenti nati in Piemonte. La giovane studentessa ha tenuto a precisare come le possibilità di restare a studiare e lavorare in Italia siano sempre più difficoltose alla luce dei tagli indiscriminati che si stanno compiendo da diversi anni sulla scuola pubblica a vantaggio degli istituti privati.

L’Officina delle Buone Pratiche lancia un messaggio di solidarietà a Luna ed a tutti gli studenti e studentesse universitari che in questi mesi si trovano in difficoltà a causa dei tagli previsti dalla Legge di Stabilità e della Riforma Gelmini, che vuole un sistema universitario strumento prevalente di ricerca per le imprese, attraverso l’istituzione delle Fondazioni pubblico-private. Crediamo che questo metodo, in Italia, vada a discapito della collettività e crei squilibri sociali tra gli stessi studenti dei vari atenei italiani. Ci auguriamo che a Luna ed a tutti i termolesi che studiano fuori sede possano giungere note solidali dal mondo politico-istituzionale, in primis proprio dagli Amministratori Comunali di Termoli.

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